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Buone notizie per i consumatori. Il bonus elettrico, per utenti domestici in grave disagio economico e fisico, sarà automatico

L'erogazione dei bonus energetici sarà automatico per gli utenti in stato di disagio.

Il Governo accoglie una Risoluzione della Commissione Attività produttive della Camera

Lo scorso 1° giugno la X Commissione della Camera dei Deputati ha approvato una Risoluzione recante una serie di indicazioni per la revisione della disciplina in materia di erogazione dei bonus energetici ai clienti domestici disagiati.

Auspicando «un intervento di riforma volto alla semplificazione dei criteri di accesso e delle modalità di erogazione, al fine di garantire l'attribuzione dei bonus alla totalità degli aventi diritto», la Risoluzione impegna il Governo «ad assumere iniziative per prevedere che l'erogazione dei bonus energetici per gli utenti domestici in stato di disagio economico o con grave malattia avvenga in modo automatico senza la necessità della preventiva richiesta dell'utente interessato».

Bonus elettrico: soggetti beneficiari e modalità di accesso Introdotto con DM 28/12/2007, il bonus elettrico è uno sconto annuale sulle bollette dell'energia elettrica che viene riconosciuto con compensazione alla spesa sostenuta dal cliente nell'arco dell'anno: l'importo viene scontato non in un'unica soluzione, ma suddiviso nelle diverse bollette corrispondenti ai consumi dei 12 mesi successivi alla presentazione della domanda.

L'agevolazione riguarda due tipologie di famiglie: famiglie in condizione di disagio economico (ISEE non superiore a 8.107,5 euro) e fisico (gravi condizioni di salute di uno dei componenti del nucleo familiare tali da rendere indispensabili l'utilizzo di apparecchiature elettromedicali per il mantenimento in vita), e famiglie numerose (con più di 3 figli a carico e indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro).

I bonus per disagio economico e disagio fisico sono cumulabili, qualora ricorrano i rispettivi requisiti di ammissibilità.

Ad oggi, la richiesta del bonus elettrico – che può essere trasmessa anche per via telematica con le modalità stabilite dall'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico in accordo con l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) – va presentata presso il Comune di residenza o presso un altro ente designato dal Comune (Caf, Comunità montane) utilizzando gli appositi moduli. Alla domanda occorre allegare:

· documento di identità;

· eventuale allegato D di delega (se la domanda è presentata da un delegato e non dall'intestatario della fornitura);

· modulo A o B compilato.

In caso di richiesta del bonus per disagio economico va fornita, inoltre, l'attestazione ISEE in corso di validità e l'allegato CF con i componenti del nucleo Isee – non è invece necessario presentare l'ISEE per ottenere il bonus per gravi condizioni di salute: in tali situazioni, lo sconto viene concesso indipendentemente dalla fascia di reddito del richiedente.

Per avere accesso al bonus per disagio fisico, il cliente dovrà altresì allegare essere un certificato ASL che attesti:

· la situazione di grave condizione di salute;

· la necessità di utilizzare le apparecchiature elettromedicali per supporto vitale;

· il tipo di apparecchiatura utilizzata e le ore di utilizzo giornaliero;

· l'indirizzo presso il quale l'apparecchiatura è installata

Per richiedere entrambe le tipologie di bonus, è inoltre necessario avere a disposizione alcune informazioni reperibili in bolletta o nel contratto di fornitura:

· il codice POD (identificativo del punto di consegna dell'energia). Il codice POD, è un codice composto da lettere e numeri, che inizia con IT e identifica in modo certo il punto fisico in cui l'energia viene consegnata dal fornitore e prelevata dal cliente finale. Il codice non cambia anche se si cambia fornitore;

· la potenza impegnata o disponibile della fornitura.

I limiti dell'attuale sistema Nel corso di una conferenza stampa promossa da alcuni associazioni giusconsumeriste e da alcuni parlamentari del Movimento 5 stelle (primo firmatario della Risoluzione in commento è un deputato del Movimento), si sono evidenziati i deludenti dati emersi da una ricerca condotta sull'accessibilità e sulla concreta fruizione di questo strumento di sostegno economico.

Dei 3,5 milioni di famiglie che avrebbero diritto al bonus sulla bolletta elettrica e dei 2,5 milioni per il gas solo il 34% e il 27%, rispettivamente, lo richiede, e di questi il 30% non ha rinnovatol'istanza per l'anno in corso – sebbene il risparmio per le famiglie si attesterebbe tra i 112 e i 165 euro per le bollette elettriche e tra i 31 e i 266 euro per il gas:Tiziana Toto, di Cittadinanzattiva, associazione capofila della campagna Bonus a sapersi, ha chiarito che, secondo poco meno della metà delle persone interpellate, mancherebbe un'adeguata informazione sul bonus, mentre quasi il 40% degli intervistati ritiene che le procedure di accesso siano particolarmente complesse.

Dubbi sostanzialmente analoghi sono stati espressi anche da chi, dell'agevolazione, ha usufruito:

· in ragione della complessità delle modalità di presentazione della richiesta (30,3%)

· per l'importo, ritenuto inadeguato ai consumi (22,5%)

· sul processo di rinnovo (11,2%)

· sulla mancata erogazione (10,9%).

Le cause di uno sfruttamento tanto contenuto del beneficio risiederebbero, in definitiva, nell'eccesso di burocrazia, nell'insufficienza delle informazioni e nella scarsa compensazione economica che deriverebbe dal bonus in caso di consumi maggiori: «i criteri e le modalità di accesso stabilite a livello ministeriale fanno sì che, allo stato attuale, i bonus siano attribuiti soltanto da una minoranza degli aventi diritto», si legge nella Risoluzione.

Pertanto, nell'ottica di garantire le medesime condizioni di accesso al beneficio da parte della platea degli aventi diritto, la Risoluzione propone:

· la sostituzione dell'attuale sistema «a richiesta» dell'utente con l'erogazione automatica del bonus direttamente da parte del fornitore del servizio, in bolletta e senza alcuna specifica istanza, tenendo conto proprio delle condizioni di disagio e di sofferenza di cui sono portatori i soggetti che ne potrebbero beneficiare – analogamente, si sottolinea, a quanto previsto (a decorrere dal 2010) per i possessori della Social Card;

· la revisione dei parametri di accesso al beneficio, con particolare riferimento alle condizioni di disagio economico, che potrebbero individuarsi su base reddituale (e non più in funzione dell'indicatore della situazione economica equivalente); in tal modo si agevolerebbe – prosegue il documento – «anche lo scambio delle informazioni necessarie all'erogazione dei bonus tra le autorità competenti (contrariamente a quanto accadrebbe per i dati necessari alla compilazione dell'Isee)».

La risposta del Governo Nelle dichiarazioni del sottosegretario Ivan Scalfarotto il riscontro del Governo: «il Ministro dello sviluppo economico ha provveduto ad una prima revisione della disciplina del bonus elettrico a favore degli utenti in condizioni di disagio economico e/o fisico, con l'obiettivo di migliorare l'efficacia della misura. Accoglie quindi il primo impegno della parte dispositiva della risoluzione, osservando che sono in attualmente in corso di valutazione ulteriori interventi per rendere il bonus elettrico più efficace e rispondente alle esigenze dei beneficiari potenziali: in particolare, si sta lavorando all'introduzione di procedure automatiche basate sull'interoperabilità delle banche dati esistenti e sulle possibili sinergie con gli strumenti di politica sociale (carta acquisti e misure per l'inclusione) che semplifichino le fasi di accesso alla misura e di rinnovo dei benefici.

Sottolinea che, a questo fine, sono stati avviati contatti con le altre amministrazioni interessate».

Non può trovare invece accoglimento il secondo impegno: il Sottosegretario ha chiarito che l'Isee è il parametro assunto come principale riferimento per le prestazioni sociali agevolate e la sua sostituzione con un altro indicatore su base reddituale appare di difficile attuazione, soprattutto in relazione al contenuto del primo impegno della Risoluzione, che mira all'introduzione di procedure automatiche di riconoscimento dei bonus energetici.

Infine, relativamente alla possibilità di innalzare il valore dell'ISEE in modo da ampliare la platea dei beneficiari – come peraltro suggerito dalle associazioni dei consumatori, le quali avevano chiesto di innalzare la soglia ISEE dagli attuali 8.107,5 a 11.000 euro, e di modificare i criteri di calcolo dell'ISEE, ad esempio escludendo il valore dell'abitazione di residenza e le pensioni di invalidità, e inserendo nel calcolo altre spese familiari certificate –, il Ministero ha rammentato come «occorre garantire la sostenibilità complessiva della misura, considerato che il bonus sociale è coperto da una specifica componente tariffaria che grava su tutti gli altri consumatori».

 

Fonte:  www.condominioweb.com